La mia storia

 

 Mi chiamo Franco Pastore, e la mia vita professionale ha avuto inizio dopo la laurea in giurisprudenza. Scelsi di diventare avvocato, professione per la quale non avevo alcuna vocazione particolare: evitai di cercare dentro di me una qualche attrattiva diversa, e scelsi la soluzione che all'epoca mi sembrò la migliore tra quello che la vita mi stava offrendo. Feci però un patto con me stesso: qualunque lavoro avessi scelto, mi impegnai ad innamorarmene, perché l'uomo vive felicemente solo se ama il proprio lavoro.

Costruii così l'amore per la professione forense, e questo compito mi dette risultati felici: ottenni molto presto il successo e tutto ciò che avrei potuto desiderare, denaro, prestigio ed esperienza.

Verso la metà degli anni ottanta, nel mezzo del cammin della mia vita, mi sono imbattuto per caso nella psicologia. Di questa sapevo solo quello che avevo visto nei film di Woody Allen, e quelle immagini non avevano costruito alcuna stima per quell'ambito del sapere.

E invece, l'incontro con la psicologia, che cambiò la mia vita mi ha permesso di scoprire che, dopotutto, una passione segreta covava dentro di me: era quella di capire, curioso come sono, cosa passa per la mente della gente.

Entrai per caso in un corso di formazione e ciò mi permise di comprendere che quella passione era realizzabile, che esistevano gli strumenti, metodi e tecniche, per realizzare l'obiettivo, per capire cosa la gente pensa e sente, e come essere d'aiuto.

Non dovetti faticare molto per completare la mia formazione e mi ritrovai ad essere psicologo e psicoterapeuta, iniziando rapidamente l'attività professionale.

L'amore che sentivo, per nulla coatto come era stato per l'avvocatura, mi garantì di nuovo un successo rapido e il piacere mi permise di non badare molto alle necessarie rinunce economiche che la mia scelta mi imponeva: il mio tempo fu equamente diviso tra le due professioni.

La mia voglia inesauribile di sapere mi ha portato a continuare la mia formazione e a scrivere libri, come avevo fatto in precedenza nel diritto.

Sono stati anni molto belli, e ancora oggi continuo a commuovermi nel ricordare tanti clienti, nell'aver visto emergere da loro una parte umana che spesso si erano negati: è la parte meravigliosa dell'essere umano, che ha in sé qualcosa di divino che ogni volta mi stupisce e mi rimane nel cuore.

Nell'ambito della psicologia ho dato la mia attenzione soprattutto a temi relazionali, ai conflitti e in particolare a quelli della coppia d'amore. Ed è da questa attenzione che è nata Mediare.

Ero partito dalla mediazione familiare, e avevo compreso che un buon mediatore può essere efficace  soltanto se usa le abilità del counselling. E fu così che più di sedici anni fa, pensai a strutturare un corso di formazione in counselling relazionale e mediazione familiare, elaborando un metodo originale capace di essere molto più efficace degli altri modelli conosciuti.

In tanti anni il corso ha visto la partecipazione di un numero rilevante di allievi, e ogni volta che un corso arriva a conclusione resto sempre stupito di come riesca a trasformare i partecipanti, a far scoprire cosa sia la felicità per ciascuno di loro e come realizzarla, presupposto esistenziale perché possano essere d'aiuto agli altri.

Maturato il tempo della pensione, ho ridotto via via il mio impegno nell'attività forense, e questo mi sta permettendo di dare una forza ancora giovanile al mio lavoro di terapeuta e di direttore scientifico di Mediare: il piacere che ne ricavo è ancora così forte che non riesco neanche a immaginare di poter smettere.

Le interviste di Franco Pastore



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