Egoismo e altruismo: due facce della stessa medaglia

La contrapposizione tra egoismo e altruismo è qualcosa che tutti noi ci portiamo dietro nel percorso della nostra educazione. Due comportamenti antitetici, di cui quello “buono” è sempre stato l'altruismo. Siamo cresciuti pensando che la buona qualità delle nostre relazioni dipenda dalle scelte altruistiche che facciamo.
Cos'è, allora, l’egoismo? Rappresenta davvero il contrario dell’altruismo?
Proviamo a fare chiarezza.

Egoismo o sano egoismo?

Molte volte abbiamo letto o sentito parlare del concetto di sano egoismo. Presupponiamo, quindi, che ci siano forme diverse di ciò che viene chiamato egoismo, ma cosa significa?
Abbiamo imparato da bambini che essere egoisti vuol dire pensare a se stessi e decidere senza tener conto degli altri. Egoismo è pensare che le proprie esigenze siano più importanti di quelle di chiunque altro, sempre.
Sappiamo anche che viviamo in un mondo fatto di relazioni, che siamo inseriti in un sistema: ci influenziamo reciprocamente, qualunque cosa facciamo. Se non teniamo conto delle esigenze degli altri, possiamo generare disarmonie e conflitti.
Prima di queste relazioni, però, ci siamo noi: ognuno di noi è "solo" e deve pensare a se stesso, alle proprie esigenze. Crescendo abbiamo imparato che dobbiamo costruire una buona autostima per avere il coraggio di chiedere, saper ascoltare le nostre emozioni per capire di cosa abbiamo bisogno. Per questo, sappiamo che le relazioni ci servono anche a stare meglio e dobbiamo essere in grado di trarre il meglio da ognuna di esse. Tutto questo in modo coerente rispetto a ciò che siamo.
Talvolta è difficile riconoscere cosa ci fa essere felici e ci dà soddisfazione. Pensiamo, allora, a quando ci arrabbiamo col partner perché ci aspettiamo che soddisfi il nostro bisogno di felicità. Siamo sicuri che sia in grado di farlo? O forse siamo noi, in prima persona, a impegnarci per trovare il modo di essere felici?
Il sano egoismo possiamo, allora, sintetizzarlo così: non trascurare i nostri bisogni e i nostri desideri, senza per questo dover nuocere alle relazioni importanti della nostra vita. Solo così possiamo essere felici e migliorare la qualità dei rapporti con partner, famiglia, amici e colleghi.

 

Egoismo versus altruismo

Essere altruisti per ragioni egoistiche è possibile? Sembra paradossale se restiamo sul sentiero della contrapposizione netta tra egoismo e altruismo.
Pensiamoci meglio: se siamo generosi verso gli altri, non è forse perché ci piace sentirci così? Soddisfiamo i bisogni di qualcun altro, forse, per aspettare che ricambi e produca qualcosa di utile per noi?
A questo punto sembra proprio che altruismo ed egoismo non possano essere distinti, che siano due facce della stessa medaglia.
Cambiando punto di vista, è urgente farci un'ulteriore domanda: come possiamo prenderci cura di un’altra persona, se prima non abbiamo curato noi stessi?
Tutto questo ragionare non ci ha dato ancora grandi risposte, forse. Intanto qualcuno ci giudicherà egoisti, qualcun altro ci vedrà come altruisti. Più proviamo a capire dove stia la distinzione, il limite, più ci sembra difficile. Più ci sforziamo di decidere come sia meglio essere e meno ne veniamo a capo. Sembra un rompicapo da risolvere.

Conoscere i propri obiettivi per sapere cosa fare

Per provare a risolverlo, il rompicapo, sarebbe bene cominciare dal disfarsi delle etichette. Rinunciare a incasellare chi e come dobbiamo essere, se egoisti o altruisti. Le nostre scelte le dobbiamo valutare di volta in volta: le situazioni, i contesti determinano come è meglio scegliere. Prima impariamo questo e meglio sapremo capire come comportarci.
Consideriamo volta per volta se la scelta che stiamo facendo crei sofferenza a noi o all'altro, o magari a tutti e due. Ma soprattutto, chiediamoci quanto è importante per noi e per l’altra persona, l'obiettivo che vogliamo realizzare con la singola scelta. Forse è possibile realizzare i bisogni nostri e nello stesso tempo quello degli altri. Perché sia così, dobbiamo conoscere molto bene noi stessi, avere un'alta consapevolezza di noi e, se possibile, dell'altra persona.
Alla fine di questa riflessione, forse non avremo risolto il rompicapo, ma possiamo di certo adottare una prospettiva un po' diversa: trasformare l'altruismo in amore per l'altro e l'egoismo in amor proprio (o - come dicevamo qualche riga sopra - in sano egoismo, se ci piace di più).
Se sembra ancora troppo teorico e poco pratico come discorso, proviamo a usare gli strumenti del counselling. Ci permetteranno di conoscere meglio noi stessi, di costruire la nostra autostima. Ci permetteranno di ritagliarci tempo e spazio adeguati per riflettere sulle nostre priorità e come attuarle, focalizzare i nostri obiettivi e sapere come raggiungerli. In questo modo sarà più semplice e naturale conciliare l'amore per noi stessi e quello per gli altri. Non sentiremo nemmeno più l'esigenza di usare i concetti di altruismo ed egoismo: non saranno più validi, nell'accezione che conosciamo.

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